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Un audit di ricertificazione avviene ogni tre anni a partire dal completamento dell’audit di certificazione originale. Durante un periodo di tre anni, in genere si verificano numerosi cambiamenti organizzativi all’interno di un’azienda. Parte dell’audit di ricertificazione serve a garantire che il Sistema di Gestione della Qualità (SGQ) abbia valutato e documentato tali modifiche in modo appropriato e implementato tutta la formazione necessaria. Un altro motivo per un audit di ricertificazione è garantire che le aziende incorporino le modifiche al proprio sistema di gestione della qualità quando gli standard ISO vengono aggiornati.
Sia che la tua azienda sia sottoposta a un audit di certificazione, ricertificazione o sorveglianza, è buona pratica e responsabilità dell’azienda essere sempre “pronta per l’audit”. L’articolo del mese prossimo offrirà alcuni suggerimenti importanti per garantire la preparazione all’audit
Il fine di un audit è la verifica della corretta applicazione delle regole che l’azienda si è data per disciplinare ed attuare la propria attività in conformità a quanto contenuto nella norma di riferimento e fornire opportunità di miglioramento del proprio sistema di gestione.
Tale valutazione viene svolta da un auditor competente sulla base di dati raccolti, le cosiddette evidenze oggettive, tramite analisi di documenti ma anche attraverso informazioni acquisite tramite interviste con il personale e con la direzione dell’azienda e tramite l’osservazione diretta delle modalità lavorative, che gli permettano di comprendere ed entrare nella realtà aziendale. Per poter effettuare queste attività è necessaria la disponibilità e la collaborazione dell’azienda.
Una corretta gestione, aperta e consapevole, passa per interventi di formazione che accrescano le conoscenze sui principi della norma e soprattutto le rendano comprensibili ed attuabili nella realtà operativa quotidiana, facilitando la comunicazione e lo svolgimento dell’audit.
Durante l‘audit di certificazione di terza parte, il cliente sarà valutato rispetto allo schema ISO designato.
La prima fase dell’Audit sarà utilizzata per valutare e verificare la presenza e l’accuratezza delle informazioni recuperate nell’offerta e nel contratto di certificazione. La seconda fase dell’audit sarà la valutazione dell’azienda rispetto alle clausole e ai requisiti specifici dello schema ISO.
Una volta completato il rapporto di audit, verrà inviato al cliente per la firma e l’approvazione delle non conformità e delle osservazioni riscontrate.